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Creato il 25-09-2025

Diritti delle persone con disabilità sul lavoro: cosa devi sapere

Donna in sedia a rotelle al lavoro in ufficio davanti al computer: diritti delle persone con disabilità sul posto di lavoro

Se hai una disabilità e lavori in azienda, forse ti sei chiesto almeno una volta: “Posso davvero avere gli stessi diritti e opportunità dei miei colleghi?”

La risposta è un forte sì. Non subire discriminazioni, infatti, è un diritto fondamentale di ogni lavoratore, e la legge prevede tutele precise affinché tu possa svolgere il tuo lavoro in sicurezza, con pari dignità e senza ostacoli legati alla mobilità.

Per i datori di lavoro, di conseguenza, questo si traduce non solo nel rispettare le regole, ma anche creare un ambiente in cui ogni persona possa esprimere al meglio le proprie capacità. 

A volte bastano piccoli cambiamenti – una rampa, una scrivania regolabile, un montascale o un software di supporto – per fare una grande differenza. Sono i cosiddetti accomodamenti ragionevoli, ovvero quelle misure concrete che permettono di lavorare su base di pari opportunità.

Prima di partire con la nostra guida, comunque, occorre fare un breve disclaimer.

→ Le informazioni che seguono hanno carattere generale e non sostituiscono una consulenza legale. Per situazioni specifiche ti invitiamo a rivolgerti a uno specialista o a contattare direttamente Mobility Care, che può guidarti nella scelta delle soluzioni più adatte alle tue esigenze o a quelle della tua azienda.

Persone con disabilità a lavoro e diritti: principi chiave

A questo punto potresti anche chiederti: quali sono i miei diritti se ho una disabilità e lavoro in un’azienda?

Questa può sembrare una domanda scontata, ma non lo è. Spesso, d’altro canto, ci si trova a dover chiarire cosa sia davvero garantito dalla legge e cosa, invece, dipenda dalla sensibilità del datore di lavoro. 

La buona notizia è che esistono tutele chiare e precise, previste sia dalla normativa italiana che da quella europea, pensate proprio per evitare disparità e creare condizioni di lavoro più eque e sicure.

In pratica, i tuoi diritti si riassumono in alcuni principi chiave:

  • Parità di trattamento: la tua disabilità non può diventare motivo di penalizzazione, né in fase di assunzione né durante il percorso lavorativo. Questo significa che stipendi, opportunità di carriera e condizioni contrattuali devono restare allineati a quelli degli altri colleghi. Una sola espressione riassuntiva: NIENTE DISCRIMINAZIONI.
  • Accomodamenti ragionevoli: il datore di lavoro è tenuto a predisporre adattamenti proporzionati e sostenibili per permetterti di lavorare senza barriere. Non si tratta solo di grandi opere, ma anche di soluzioni concrete come rampe, orari più flessibili, ausili tecnologici o spazi riorganizzati. Ne parliamo nel prossimo paragrafo. 
  • Sicurezza e salute: la valutazione dei rischi deve tenere conto delle tue esigenze specifiche, dalle vie di accesso al posto di lavoro fino alle uscite di emergenza.
  • Collocamento mirato: se sei stato assunto tramite percorsi dedicati, hai diritto a richiedere che la mansione assegnata e l’ambiente siano effettivamente adeguati alle tue condizioni.

In altre parole, la legge non si limita a “proteggerti”, ma riconosce il tuo diritto a lavorare con dignità e nelle stesse condizioni degli altri.

Uomo in sedia a rotelle al computer in ufficio condiviso: inclusione lavorativa e diritti delle persone con disabilità sul posto di lavoro.

Accomodamenti ragionevoli: cosa sono esattamente? 

Prima abbiamo citato gli accomodamenti ragionevoli: ma di cosa si tratta, in pratica?

E non parliamo di privilegi, ma di diritti riconosciuti dalla legge, che servono a rimuovere barriere (anche architettoniche) e a favorire pari opportunità.

Gli accomodamenti ragionevoli non sono concetti astratti, quindi, ma soluzioni pratiche che rendono il luogo di lavoro davvero accessibile. 

Alcuni esempi:

  • Montascale a poltroncina, servoscala a piattaforma e piattaforme elevatrici → permettono di superare rampe di scale e dislivelli, garantendo a tutti la possibilità di muoversi liberamente negli spazi aziendali.
  • Ascensori → rendono fruibili gli uffici situati su più piani, senza limitare la mobilità di chi ha difficoltà motorie.
  • Rampe → soluzioni rapide per piccoli dislivelli come gradini.
  • Postazioni ergonomiche → scrivanie regolabili in altezza, sedute adeguate e supporti studiati per ridurre lo sforzo fisico durante le ore di lavoro.
  • Tecnologie assistive → software e dispositivi digitali che favoriscono comunicazione, autonomia e produttività anche in presenza di disabilità visive o uditive.
  • Adattamenti organizzativi → orari flessibili, smart working o una diversa distribuzione delle mansioni per permettere a ciascuno di lavorare in condizioni di pari opportunità.

→ N.B. Queste misure possono essere applicate in tutte le fasi del rapporto di lavoro: dal colloquio di selezione, alla gestione delle mansioni quotidiane, fino all’organizzazione degli spazi e degli orari.

Non solo dispositivi, dunque, ma anche supporto pratico nella scelta degli ausili più adatti e nella gestione delle pratiche fiscali per accedere alle agevolazioni fiscali disponibili.

Rampa di accesso con corrimano per persone con disabilità: infrastruttura per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Cosa succede se non vengono fatti gli adeguamenti?

Fino a questo punto abbiamo ragionato dando per scontato le aziende virtuose, quelle che scelgono come mission proprio il creare un clima inclusivo dove primeggiano le pari opportunità, ma sappiamo benissimo che, più spesso di quanto vorremmo, la realtà è ben diversa.

Se un’azienda non rispetta i diritti delle persone con disabilità, dunque, cosa può accadere? Per rispondere a questo quesito ci soffermeremo su due casi, il primo di natura “legale” e il secondo, spesso anche più stringente, di natura “valoriale” (che può andare a scapito della percezione del brand aziendale anche più del primo). 

  • In primo luogo, si configura una forma di discriminazione vietata dalla legge. In tal caso, il lavoratore può rivolgersi alle autorità competenti o al giudice del lavoro per far valere i propri diritti. Inoltre, il datore di lavoro rischia sanzioni economiche elevate.
  • Al di là degli aspetti legali, poi, non fare adeguamenti significa anche perdere valore umano e professionale: un dipendente non messo nelle condizioni di lavorare al meglio non potrà esprimere il proprio potenziale, con conseguenze negative per l’intera azienda, con danni di immagine e reputazionali non quantificabili e spesso irreparabili. 

Incentivi fiscali per gli adeguamenti del luogo di lavoro

Un errore comune è pensare che tutti i costi degli adeguamenti ricadano unicamente sull’azienda. In realtà, esistono diversi incentivi fiscali studiati proprio per sostenere l’abbattimento delle barriere architettoniche nei luoghi di lavoro.

Il più importante è il bonus 75% barriere architettoniche, che permette di recuperare fino al 75% della spesa in 10 anni per interventi come montascale, piattaforme o ascensori.

→ Attenzione però: questo incentivo scade il 31 dicembre 2025. Rimandare significa rischiare di perdere un’opportunità concreta di rendere l’ufficio o gli spazi aziendali accessibili con un risparmio significativo.

Oltre al bonus 75%, inoltre, restano disponibili altre agevolazioni come le detrazioni fiscali al 50% per le ristrutturazioni edilizie e l’IVA agevolata al 4% su alcuni ausili. Presentare queste opportunità al datore di lavoro non solo rende più semplice la decisione di intervenire, ma la trasforma anche in una scelta conveniente anche dal punto di vista economico.

Da obbligo a opportunità

I diritti delle persone con disabilità sul lavoro, in sintesi, non sono un favore fatto alla forza lavoro, ma una garanzia tutelata dalla legge. 

Ogni lavoratore ha diritto a un ambiente sicuro, inclusivo e accessibile. Per un datore di lavoro, di conseguenza, investire in adeguamenti significa non solo rispettare la normativa, ma anche valorizzare il capitale umano e costruire un contesto dove tutti possono esprimere le proprie capacità.

Non aspettare! Sai qual è un altro tuo diritto? Richiedere una consulenza gratuita con noi! Scopri quali incentivi puoi sfruttare e assicurati che il tuo luogo di lavoro diventi davvero accessibile a tutti. Ti aspettiamo… al tuo fianco a 360º!

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