Oggi parliamo di un argomento tanto spinoso quanto fondamentale, ovvero l’accessibilità nelle strutture ricettive. E vogliamo farlo partendo da uno (spiacevole) dato di fatto: in Italia si parla spesso di strutture “aperte a tutti”, ma troppo spesso si tratta solo di una dichiarazione di facciata.
La realtà è semplice: se una persona su sedia a rotelle non può entrare, se chi ha un deambulatore non può salire le scale, se chi ha una disabilità sensoriale non può orientarsi nei tuoi ambienti… allora quella struttura non è davvero accessibile. E questo, oggi, semplicemente non è più accettabile.
E non solo per un motivo etico — che già basterebbe — ma per un principio ancora più profondo: tutti hanno il diritto di accedere agli stessi spazi, vivere le stesse esperienze, sentirsi i benvenuti nello stesso modo.
Facciamo un esempio concreto. Ogni giorno, milioni di persone con disabilità cercano soluzioni per viaggiare. Sono clienti reali, attenti, esigenti. E hanno a disposizione strumenti concreti per scegliere solo le strutture adatte: Google Maps, Booking, Airbnb e decine di portali hanno introdotto filtri specifici per l’accessibilità. Ebbene: se la tua struttura non risponde a quei criteri, vieni automaticamente escluso. Non importa quanto sia bella, accogliente o economica: se non è accessibile, non viene vista.
Adeguare un hotel, un agriturismo, un B&B o una casa vacanza, di conseguenza, significa garantire pari opportunità, sì, ma anche costruire un posizionamento solido nel tempo. Significa essere scelti non perché “si fa un favore”, ma perché si è davvero inclusivi, professionali e preparati a ospitare ogni persona. E oggi, chi lavora nell’ospitalità non può più permettersi di ignorare questo punto.
Vediamo insieme cosa dobbiamo sapere per rendere accessibile una struttura alle persone con disabilità.
L’obbligo di rendere le strutture accessibili: le normative
Quando si parla di accessibilità nelle strutture turistiche italiane, è facile imbattersi in confusione tra vecchie normative, voci non ufficiali e aggiornamenti poco noti. Ma il punto fermo è questo: in Italia l’accessibilità per le persone con disabilità è obbligatoria per tutte le strutture ricettive, anche se con modalità diverse a seconda della categoria e della Regione.
I riferimenti normativi principali sono ancora validi e operativi:
- il Decreto Ministeriale 236/1989, che detta i criteri tecnici per l’eliminazione delle barriere architettoniche;
- la Legge 104/1992, che impone accessibilità e fruibilità degli edifici pubblici e aperti al pubblico.
Questo significa che hotel, B&B, agriturismi e residence devono garantire la visitabilità degli spazi comuni (reception, sala colazioni, zone di passaggio), oltre a un numero minimo di camere completamente accessibili, dotate di bagno a norma.
- A rendere ancora più chiaro e aggiornato il quadro è arrivata, nel 2023, la prassi UNI/PdR 131, promossa dal Ministero del Turismo: un documento tecnico che fornisce linee guida concrete e check-list operative per verificare se una struttura è davvero accessibile. Non si limita a misurare porte o pendenze: valuta anche elementi come la segnaletica, la comunicazione, l’usabilità reale degli spazi. È diventato un riferimento importante non solo per migliorare la qualità dell’accoglienza, ma anche per accedere a fondi e incentivi pubblici.
Inoltre, alcune regioni (tra cui Veneto, Trentino-Alto Adige, Piemonte e Friuli Venezia Giulia) hanno integrato le linee nazionali con regolamenti o linee guida locali, che indicano nel dettaglio cosa serve per essere considerati una “struttura accessibile” sul piano territoriale.
E chi non si adegua? Rischia non solo sanzioni amministrative o problemi in caso di controlli, ma anche l’esclusione automatica dai principali portali di prenotazione. Google, Booking e Airbnb utilizzano filtri specifici per mostrare solo le strutture con accessibilità dichiarata e certificata. Se non ci sei, perdi prenotazioni. Se ci sei, ma non sei conforme, perdi fiducia. E oggi, la fiducia vale più di mille stelle.
In sintesi – Cosa devi sapere
- Il DM 236/1989 e la Legge 104/1992 sono ancora i riferimenti principali per l’accessibilità obbligatoria in hotel e strutture ricettive.
- Ogni struttura deve garantire almeno la visitabilità degli spazi comuni, oltre a un numero proporzionale di camere accessibili.
- UNI/PdR 131:2023 è il nuovo strumento tecnico per valutare (e dimostrare) l’accessibilità reale: utile per accedere a fondi pubblici.
- Le Regioni possono avere norme aggiuntive: è fondamentale verificare le regole locali, soprattutto per B&B, agriturismi e strutture in zone storiche.
- Chi non è accessibile viene penalizzato anche online: i portali di prenotazione mostrano solo strutture accessibili se l’utente lo richiede.
- L’accessibilità non è solo una questione normativa, ma reputazionale: chi investe oggi, viene premiato domani.

Come deve essere un hotel, un b&b o una qualsiasi struttura ricettiva
L’accessibilità, per chi gestisce una struttura ricettiva, non è una voce secondaria nella check-list dei lavori. È un requisito normativo preciso e soprattutto un investimento strutturale sul futuro del proprio business. Ma attenzione: non basta dire “la mia struttura è a norma”. Serve essere effettivamente accessibili, secondo criteri stabiliti dalla legge. E questi criteri sono molto concreti.
Nello specifico, come abbiamo anticipato, il numero minimo di camere da adattare è calcolato in base alla capienza della struttura:
- Se l’albergo ha fino a 40 camere, è obbligatorio che almeno 2 siano accessibili.
- Per ogni 40 camere in più, si devono aggiungere almeno altre 2 camere accessibili.
- Le camere accessibili devono trovarsi preferibilmente nei piani bassi, ma se servite da ascensore accessibile possono essere dislocate anche su altri livelli.
Le camere a norma, inoltre, devono essere progettate con spazio sufficiente per il movimento di una carrozzina (150 cm di rotazione libera), letti accessibili su almeno un lato, interruttori e prese raggiungibili, maniglie a leva, tappeti antiscivolo o assenti, e, soprattutto, un bagno a norma, con doccia a filo pavimento, lavabo ispezionabile da seduti, maniglioni, specchio inclinabile e WC rialzato con spazio di manovra laterale. E questo vale per le camere. Ma non finisce lì.
Tutti gli ambienti comuni devono essere visitabili: quindi niente scalini all’ingresso, percorsi con pavimentazione regolare e antiscivolo, reception e sala colazioni accessibili, ascensori con misure adeguate (cabina di almeno 140 x 110 cm, comandi a portata di mano, segnaletica visiva e tattile). Se c’è un parcheggio interno, almeno un posto dev’essere riservato e segnalato per chi ha disabilità motorie.
E se non sei in regola? Oltre alle ovvie sanzioni amministrative, rischi che la tua struttura non venga nemmeno mostrata sulle piattaforme di prenotazione quando un utente seleziona i filtri “accessibilità”. È come essere invisibili nel mercato — e oggi non te lo puoi permettere. Ma ne parliamo nel prossimo paragrafo nel dettaglio.
A completare il quadro, nel 2023 il Ministero del Turismo ha introdotto la prassi UNI/PdR 131, una vera e propria guida tecnica che ti aiuta a fare una verifica concreta di ogni ambiente, non solo dal punto di vista normativo, ma anche esperienziale. Non si limita a dire se un bagno è largo abbastanza, ma valuta la reale fruibilità degli spazi, anche in base alle disabilità sensoriali e cognitive.
Cosa devi fare nella pratica
- Almeno 2 camere accessibili fino a 40 totali, più 2 ogni 40 camere aggiuntive
Camere con spazio manovra carrozzina (150 cm), letto accessibile da lato lungo, prese/interruttori accessibili - Bagno accessibile: doccia a filo pavimento, WC rialzato con spazio laterale, maniglioni, lavabo ispezionabile
- Tutti gli spazi comuni devono essere visitabili: percorsi senza ostacoli, reception, colazione, aree relax
- Se ci sono dislivelli → rampe, ascensori a norma, o piattaforme
- Applicare i criteri della UNI/PdR 131 (2023) ti aiuta anche a ottenere finanziamenti pubblici
Ingresso
L’ingresso di una struttura ricettiva è il primo filtro tra accoglienza e barriera. Per questo deve essere progettato (o adeguato) in modo da permettere l’accesso senza ostacoli a tutti gli ospiti, comprese le persone con disabilità motorie o sensoriali. Niente gradini, niente strettoie, niente porte che si aprono solo a fatica: un ospite deve poter entrare nella struttura da solo, in carrozzina, senza chiedere aiuto.
Se ci sono dislivelli o scalini, vanno eliminate o compensate con rampe in pendenza regolare (massimo 8%), dotate di corrimano e superficie antiscivolo. Il campanello o il citofono devono essere posizionati a un’altezza tra i 100 e 140 cm, ben segnalati, con indicazioni visive e acustiche. Lo stesso vale per la segnaletica: deve essere leggibile, con contrasti cromatici forti e, se possibile, anche in braille o con pittogrammi intuitivi.
L’obiettivo non è solo “far entrare”, ma dare il benvenuto in modo autonomo e dignitoso, come a qualsiasi altro cliente.
Spazi comuni e scale
Una volta superato l’ingresso, l’intero percorso interno — dalla reception al ristorante, dalle zone lounge ai corridoi — deve essere libero da ostacoli e pensato per essere attraversato facilmente da chi si muove con sedia a rotelle, deambulatore o bastone. Le superfici devono essere piane, regolari e antiscivolo, prive di dislivelli o tappeti mobili che possano rappresentare un ostacolo.
Se sono presenti scale, devono avere gradini regolari, bordi ben evidenziati, corrimano su entrambi i lati (a doppia altezza), e, soprattutto, devono essere affiancate da una soluzione alternativa accessibile: ascensore, servoscala o piattaforma elevatrice. Nessuno spazio comune può essere “vietato” a un ospite solo perché non cammina.
Anche l’illuminazione gioca un ruolo importante: deve essere diffusa, uniforme, senza abbagli o zone d’ombra, perché la percezione dello spazio cambia drasticamente in presenza di disabilità visive o neurologiche.
Porte
Spesso ci si dimentica che una porta può rappresentare una barriera architettonica vera e propria, se non ha le giuste caratteristiche. Eppure è un punto fondamentale, su cui le normative sono molto chiare: la luce netta (ovvero lo spazio effettivo di passaggio) non deve essere inferiore a 75 cm, meglio se 80 cm.
Le porte devono poter essere aperte e chiuse senza sforzo: quelle a battente devono avere maniglie a leva e non a pomello, posizionate tra i 90 e i 120 cm da terra. Ancora meglio se automatiche o scorrevoli, soprattutto negli spazi comuni. I portoncini d’ingresso delle camere accessibili, ad esempio, devono aprirsi verso l’esterno o avere sistemi che ne facilitino la manovra anche in carrozzina.
Infine, è essenziale evitare soglie o binari sporgenti. Anche solo un centimetro può diventare un problema concreto, soprattutto per carrozzine elettriche o persone con problemi di equilibrio.
Camere da letto
Una camera accessibile non è una camera normale con il bagno a norma: è un ambiente pensato per offrire autonomia, comfort e sicurezza a chi si muove con limitazioni fisiche. Secondo il DM 236/89, ogni struttura con più di 20 camere deve avere almeno 2 camere accessibili, e aumentare in proporzione.
All’interno, deve essere garantito uno spazio libero di almeno 150 cm di diametro, per permettere la rotazione completa di una carrozzina. I letti devono essere accessibili su almeno un lato lungo (idealmente entrambi), senza arredi troppo vicini o spigoli pericolosi. L’altezza ideale del letto è tra i 45 e i 50 cm.
Deve esserci spazio sufficiente anche per raggiungere comodini, armadi, prese di corrente, interruttori e sistemi di chiamata. Tutti i comandi elettrici (TV, tende, luci, climatizzazione) devono essere posizionati a un’altezza accessibile da seduti.
In breve: una camera a norma non deve solo rispettare i centimetri. Deve garantire libertà di movimento e totale fruibilità di ogni funzione essenziale.
Bagni accessibili
Il bagno è, senza dubbio, l’ambiente più delicato e più normato. È anche quello dove si concentrano la maggior parte degli incidenti domestici: motivo in più per renderlo davvero sicuro, oltre che conforme alla legge.
Un bagno accessibile deve avere spazi ampi per il movimento della carrozzina, maniglioni ben posizionati, pavimenti antiscivolo e sanitari ad altezza regolamentare. Il WC deve essere alto almeno 45-50 cm, con spazio libero laterale (almeno 100 cm da un lato) e maniglione orizzontale fissato alla parete.
La doccia deve essere a filo pavimento, priva di box rigidi, e dotata di sedile ribaltabile o mobile, con doccino a mano. Il lavabo deve essere ispezionabile da sotto, quindi senza mobile, e posizionato tra 80 e 85 cm da terra. Lo specchio, meglio se inclinabile, deve permettere la visuale anche da seduti.
Ma più del rispetto della norma, conta l’esperienza reale dell’ospite: un bagno ben progettato permette a una persona con disabilità di gestirsi da sola, in sicurezza e senza fatica. Ed è questo il vero obiettivo di un progetto di accoglienza accessibile.

Cosa succede se la struttura non rispetta le normative?
Non rispettare le normative sull’accessibilità nelle strutture ricettive non è una dimenticanza: è un rischio concreto, legale e commerciale. E non si parla solo di nuove costruzioni o grandi hotel. Ogni struttura aperta al pubblico — compresi bed and breakfast, agriturismi, case vacanze e strutture storiche — ha l’obbligo di garantire almeno la visitabilità degli ambienti comuni e la presenza di camere accessibili, secondo quanto previsto dal DM 236/89 e dalla Legge 104/92.
Le conseguenze in caso di inadempienza possono essere multiple e tutt’altro che trascurabili:
- A livello amministrativo, si rischiano sanzioni pecuniarie, diffide da parte degli enti locali o perfino la revoca delle autorizzazioni (soprattutto in caso di nuove strutture o di ristrutturazioni senza adeguamento).
- In caso di controlli ispettivi o segnalazioni da parte di clienti o associazioni, si può essere oggetto di procedimenti civili o penali, con responsabilità diretta del gestore o del titolare dell’immobile.
- Dal punto di vista commerciale, il danno può essere ancora più serio: molte piattaforme di prenotazione online (come Booking, Google o Airbnb) utilizzano filtri specifici per mostrare solo le strutture accessibili ai disabili. Se non si è in regola, si finisce automaticamente fuori da quel circuito di visibilità.
- In caso di incidenti legati a barriere architettoniche (cadute, ostacoli non segnalati, percorsi non sicuri), la responsabilità ricade sul titolare e può portare a risarcimenti molto rilevanti, soprattutto se il cliente appartiene a una categoria protetta.
Ma c’è un altro aspetto, spesso sottovalutato: la reputazione. Nel turismo, oggi, conta quanto il servizio stesso. Se una persona con disabilità (o un caregiver) racconta online di non aver potuto accedere a una stanza, a un bagno o a una sala colazioni, quel tipo di recensione non si cancella facilmente. Può compromettere anni di lavoro.
Per questo, non adeguarsi non è un risparmio. È un rischio. Adeguarsi, invece, è un posizionamento. È dire al mercato — e alle persone — “da noi puoi venire. Anche tu.”
E questo, oggi, vale molto più di una stella in più sul portale.
Peculiarità per alcuni tipi di attività turistica
Quando si parla di rendere accessibili le strutture turistiche, non basta conoscere la normativa nazionale: ogni tipologia di attività — agriturismo, B&B, casa vacanze — ha peculiarità specifiche, così come ogni regione ha regole, vincoli e incentivi propri. Per chi gestisce un agriturismo in Veneto, un B&B in Piemonte o un hotel in Lombardia, è fondamentale sapere non solo cosa dice la legge, ma come si applica localmente, per non rischiare sorprese, sanzioni, o mancate opportunità.
Nel seguito scoprirai cosa richiedono alcune Regioni in termini di accessibilità per gli agriturismi, e quali agevolazioni fiscali o contributi sono disponibili per i B&B che vogliono adeguarsi (o stanno già adeguando) agli standard di accessibilità.
| Regione / Tipo struttura | Cosa richiede la normativa regionale in tema di accessibilità per agriturismi / strutture turistiche | Agevolazioni & incentivi disponibili per B&B / strutture minori |
| Veneto | La Legge Regionale 28/2012 disciplina l’agriturismo; gli edifici agrituristici devono essere conformi alle norme sull’accessibilità e superamento delle barriere architettoniche, compatibilmente con le caratteristiche rurali. (Regione Veneto) | Bonus nazionali per abbattimento barriere, incentivi locali; contributi e bandi pubblici della Regione che includono interventi sull’accessibilità per strutture rurali. Esistono agevolazioni per le ristrutturazioni di B&B che includono rampe, bagni accessibili, ecc. (Kone Motus) |
| Lombardia | La Legge regionale 10/2007 per l’agriturismo impone che edifici e manufatti destinati ad attività agrituristica rispettino le norme vigenti sull’accessibilità, anche se aggiungendo che le opere devono essere compatibili con le caratteristiche rurali. Negli agriturismi in forma familiare deve esserci almeno una camera o unità abitativa accessibile con bagno, oltre ai locali pasti accessibili. (Agriturismo) | Per i B&B in Lombardia ci sono bandi regionali e agevolazioni per ristrutturazioni e adeguamenti, specialmente per infrastrutture minori come bagni accessibili, rampe, abbattimento barriere; anche detrazioni fiscali nazionali si applicano alle strutture ricettive come B&B. (confagricolturale.it) |
| Friuli‑Venezia Giulia | Non ho trovato al momento un testo recente specifico che impone requisiti “extra” per agriturismi nella regione (servirebbe verifica locale approfondita), ma la normativa nazionale (DM 236/89, Legge 13/89, Legge 104/92) è comunque applicabile e richiesti gli standard minimi di accessibilità. | Anche nel Friuli, come in molte regioni, i B&B possono usufruire del Bonus Barriere Architettoniche, contributi regionali per miglioramenti delle strutture ricettive; opportunità di bandi locali per turismo accessibile. |
| Trentino‑Alto Adige | La regione adotta solitamente regole più strette in tema di turismo, data la forte vocazione turistica; gli agriturismi devono rispettare non solo la normativa nazionale, ma spesso regolamenti provinciali che richiedono accessibilità estesa anche nei percorsi esterni e nelle strutture connesse con la casa principale (se separata). (Necessaria verifica locale per ogni provincia). | Incentivi provinciali e regionali per strutture ricettive, compresi B&B, per adeguamento strutturale, abbattimento barriere e migliorie per accessibilità. |
| Piemonte | Anche qui l’agriturismo è regolato dalla normativa regionale che sottolinea il rispetto delle norme sull’accessibilità: edifici agricoli adattati devono contemplare almeno una unità di soggiorno o camera per disabili, servizio igienico accessibile, locali comuni praticabili. | Agevolazioni per le ristrutturazioni di piccole strutture ricettive, contributi per abbattimento delle barriere architettoniche, detrazioni fiscali nazionali. |
| Bed & Breakfast (nazionale / generalizzato) | Pur non essendo sempre obbligatorio per tutti i B&B avere camere accessibili, è richiesto che l’accesso esterno e gli spazi comuni siano privi di barriere, e che almeno una stanza/bagno sia fruibile da persone con ridotta mobilità se la struttura decide di dichiararsi “accessibile”. Norme nazionali + DM e Leggi 13/89, 104/92 si applicano. (Kone Motus) | I B&B possono beneficiare di bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche, detrazioni fiscali, bandi regionali; anche incentivi previsti dai PNRR o regionali che finanziano ristrutturazioni funzionali all’accessibilità. (Fisco e Tasse) |
Soluzioni Mobility Care per una struttura ricettiva accessibile e a norma
Noi di Mobility Care siamo al fianco di chi gestisce strutture turistiche che vogliono davvero essere inclusive, non solo “a parole”. Le nostre soluzioni, infatti, sono progettate per adeguare in modo funzionale ogni ambiente: dall’ingresso alle camere, dai bagni agli spazi comuni, garantendo conformità alle normative nazionali (DM 236/1989, Legge 104/1992) e agli standard più recenti come la prassi UNI/PdR 131.
Immagina di offrire:
- rampe e gradini eliminati o compensati con soluzioni performanti, antiscivolo, integrate nell’estetica della struttura;
- miniascensori, piattaforme elevatrici, servoscala a piattaforma per superare facilmente intere rampe di scale;
- camere accessibili complete: spazio di manovra per carrozzina, bagno a norma, WC e lavabo ergonomici, prese/interruttori ben posizionati;
- bagni comuni adeguati per persone con mobilità ridotta, con doccia filo pavimento, maniglioni, superfici antiscivolo;
- porte, corridoi, percorsi interni ed esterni resi privi di barriere architettoniche, ben segnalati e utilizzabili da persone con disabilità sensoriali.

Miniascensore

Servoscala a piattaforma

Piattaforma elevatrice
Tutto questo con un approccio su misura: valutazione iniziale gratuita, progetto personalizzato, installazione a regola d’arte.
Del resto, noi di Mobility Care non vendiamo solo prodotti, ma esperienze di qualità a 360º, per garantire che ogni ospite possa davvero accedere a tutti gli ambienti della tua struttura con dignità, autonomia e sicurezza.
Il Bonus Alberghi 2025
Infine, per chi ha una struttura ricettiva e vuole adeguarsi agli standard di accessibilità, il Bonus Alberghi 2025 – agevolazione, introdotta dal D.L. 152/2021 in attuazione del PNRR – rappresenta un’opportunità concreta da non perdere. È previsto un supporto economico — tramite agevolazioni, contributi a fondo perduto o crediti d’imposta — volto a finanziare interventi come:
- modifica o installazione di rampe, piattaforme elevatrici, montascale per superare barriere architettoniche;
- ristrutturazione dei bagni per renderli accessibili;
- adeguamento di camere, spazi comuni, ingressi;
- interventi di sicurezza e praticità (porte automatiche, corrimano, segnaletica, pavimentazioni antiscivolo).
Questo Bonus è pensato per stimolare investimenti nel turismo inclusivo e migliorare l’offerta delle strutture turistiche italiane.
Se hai bisogno di supporto per verificare i requisiti specifici nelle tue leggi regionali e le modalità di richiesta, noi di Mobility Care possiamo assisterti in ogni fase, dalla progettazione all’ottenimento del finanziamento.
Vuoi fare il salto verso una struttura inclusiva, conforme e competitiva?
Contattaci oggi per una consulenza gratuita: valutiamo insieme i punti critici della tua struttura, ti mostriamo le soluzioni più adatte e ti seguiamo passo passo nell’iter per accedere al Bonus Alberghi 2025!







